Libri in Cantina 2009: presentazione del Direttore Artistico

L’errante, nell’accezione di colui che viaggia, vede, impara, ma anche di chi può trovarsi sulla strada sbagliata, era il tema dell’edizione precedente.

Il tema di quest’anno ne sarà la naturale continuazione.

L’errante varca i confini, e nella sua esplorazione entra in contatto con realtà e culture differenti, dove non sempre la comunicazione e l’approccio sono facili: spesso sono la diffidenza e la chiusura a prendere il sopravvento nei rapporti, a qualunque livello.

Sappiamo bene quanto l’incontro con la diversità e con chi è “altro” smuova sentimenti contrastanti, e quanto sia ancora lontano un sentimento diffuso e profondo di pacificazione.

La cultura è determinante per superare le forme di intolleranza nei confronti del nuovo e del diverso, e come mezzo di apertura alla condivisione: per questo non è concepibile come banale accumulo di sapere, ma piuttosto come motore per scelte coraggiose quando si presentano nuovi scenari; ricerca di verità senza giudizi preconcetti; desiderio e passione.

La cultura serve al superamento delle “piccole patrie”: senza perdere di vista le tradizioni, ma tenendo aperte le finestre e le porte. E’ il gusto di essere curiosi, di sentire il vento del futuro che gira vorticosamente intorno alla storia.

La voglia di conoscenza è la spinta ad aprire e allargare il proprio bagaglio di esperienze; la capacità di mettersi in gioco.

Lo strumento indispensabile è il superamento degli schemi consolidati e comodi: lo si può fare ritrovando la spinta alla creatività, e applicandola alla sperimentazione.

Un aspetto importante di questo processo etico è il recupero del senso della bellezza, non come banale esposizione di quanto si trova a livello dell’epidermide, ma come capacità di distinguere e di scegliere: a volte anche in modo scomodo e coraggioso. Andare anche in controtendenza verso le manifestazioni meno scontate, trovare le soluzioni più ardite, guardare al passato per imparare, e saltare verso il futuro.

E’ un momento storico in cui la scuola, le istituzioni, i soggetti professionali devono elaborare progetti motivanti e decisi: nei confronti del paesaggio, dell’architettura e della pianificazione urbanistica, della pubblicità, delle arti visive, dei linguaggi letterari e non solo.

Ma per fare questo devono intervenire la passione e il coraggio, la lungimiranza e la programmazione in funzione del bene pubblico.

Si può concludere questa premessa alla settima edizione di Libri in Cantina parafrasando un pensiero, secondo cui la completezza di ogni individuo (e di ogni comunità) è nel suo stare con i piedi conficcati nel passato e con la testa proiettata al domani.

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Ogni casa editrice, fra le novanta previste, sarà invitata a dare in questo senso il proprio contributo, selezionando in base al tema i libri da proporre durante la manifestazione.

Roberto Da Re Giustiniani

Aprile 2009